In ogni tempo e luogo l’impegno a dare al Vangelo una forma efficace
mercoledì 7 giugno 2023
Se il Vangelo è immutabile perché segno dell’eterno che comunica con la storia, i linguaggi, gli stili e le modalità per farlo conoscere sono soggetti a continui necessari cambiamenti. Necessari per poter dialogare con la cultura di tempi e luoghi diversi. Fu proprio questa preoccupazione di dare una forma efficace e comprensibile in mezzo all’umanità del suo tempo ad animare l’apostolato di sant’Antonio Maria Gianelli, prete e vescovo vissuto a cavallo del XVIII e del XIX secolo. Nato il 12 aprile 1789 a Cereta, frazione di Carro (La Spezia), dopo aver lavorato in gioventù nei campi, entrò in Seminatio e fu ordinato prete nel 1812 a Genova, dove ebbe come primo campo di apostolato la chiesa di San Matteo. Nel 1816 fu destinato alla cattedra di retorica in Seminario: anche la formazione dei futuri sacerdoti fu un campo in cui spese molte energie. Quando nel 1819 si trattò di accogliere il nuovo vescovo, Luigi Lambruschini, organizzò a Genova una recita intitolata «La riforma del Seminario». Dal 1826 al 1838 fu arciprete a Chiavari, innovando la pastorale grazie alla creazione di alcune istituzioni caritative, educative e di sostegno al clero. Nel 1827 istituì un’opera per le missioni popolari rurali, i Liguoriani, e nel 1829 fondò la congregazione delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto, ancora oggi conosciute come Suore Gianelline. Nel 1838 divenne vescovo di Bobbio: qui i Liguoriani divennero gli Oblati di Sant’Alfonso. Morì di tisi a Piacenza il 7 giugno 1846. È santo dal 1951. Altri santi. San Coloman di Druim Mor, vescovo (VI sec.); San Roberto di Newminster Abate (1789-1846). Letture. Romano. Tb 3,1-11.16-17; Sal 24; Mc 12,18-27. Ambrosiano. Es 6,2-11; Sal 67 (68); Lc 4,38-41. Bizantino. Rm 4,13-25; Mt 7,21-23. t.me/santoavvenire
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