Nell'annus horribilis 2020, mentre il mondo intero si fermava a causa della pandemia, c'è chi operava senza sosta per garantire la sicurezza e la qualità delle mascherine e degli altri approvvigionanti sanitari. Come gli uomini e le donne dell'Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, protagonisti di un'intensa attività di certificazione, verifica e contrasto all'illegalità: più di 53 milioni di prodotti sanitari requisiti nel 2020 perché non conformi alle normative e circa 23 milioni di prodotti sequestrati. È un dato che colpisce all'interno della messe di numeri contenuti nel "Libro Blu" dell'Agenzia, presentato ieri alla presenza di cinque Ministri e del Presidente della Camera, che raccoglie i risultati annuali dell'attività dell'ente.
Altri numeri, impressionanti, riguardano l'attività di tutela del Made in Italy. Nonostante le produzioni italiane siano storicamente le più colpite dalla piaga della contraffazione, il fenomeno è stato colpevolmente sottovalutato per decenni dalle nostre istituzioni e dalla stessa opinione pubblica, che l'hanno considerato un reato "minore" da osservare con indifferenza (o addirittura con benevolenza). Oggi siamo di fronte, tuttavia, ad una possibile svolta in questo ambito, anche grazie ad una maggiore consapevolezza dei gravi rischi economici, per la sicurezza e la salute generati dalla contraffazione. Perché non basta produrre il "bello e ben fatto" e portarlo in ogni angolo del mondo, se non si riesce a difenderlo da contraffazioni e imitazioni illegali.
Ebbene, nel 2020 l'Agenzia ha sequestrato quasi 13 milioni di beni contraffatti, per la gran parte provenienti da Cina e Honk Kong, facendo registrare una crescita dei sequestri del 262 per cento rispetto al 2019. Sono numeri che inducono all'ottimismo: il notevole miglioramento delle performances di contrasto ai numerosi traffici illegali che transitano attraverso le nostre aree doganali è frutto della riorganizzazione dell'Agenzia su criteri di efficienza manageriale, fortemente voluta e messa in atto dal numero uno dell'ente, l'economista Marcello Minenna.
Naturalmente la tutela del made in Italy è missione ambiziosa e particolarmente impegnativa, che necessita di strategie e strumenti ad hoc. Tra questi è particolarmente interessante l'ingresso in campo, previsto nei prossimi mesi, di "Qualitalia": un nuovo strumento, gestito dall'Agenzia delle Dogane e Monopoli, che dovrà certificare origine, caratteristiche distintive, filiera produttiva di provenienza dei prodotti del made in Italy. Se funzionerà, sarà uno scudo potente a tutela dei nostri produttori e dei nostri "valori" d'impresa.
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