Sabato 4 giugno papa Francesco ha partecipato, con un videomessaggio, alla veglia ecumenica di Pentecoste organizzata da Charis International (Servizio internazionale per il rinnovamento carismatico cattolico). Nel darne notizia su "Vatican News" ( bit.ly/3mvhWTJ ) Antonella Palermo si è concentrata sui contenuti dell'intervento papale: l'attesa dello Spirito Santo come anelito di pace. Esso del resto ha carattere ufficiale e difatti è leggibile e visibile integralmente nel possente archivio digitale della Santa Sede ( bit.ly/3xw6xcJ ) e sul canale YouTube vaticano (edizione spagnola: 54mila visualizzazioni). Ma è interessante anche il contesto in cui tale videomessaggio è stato diffuso. La veglia di Charis International è consistita in un programma in streaming di 83 minuti che, sommando i dati attestati dai cinque canali linguistici YouTube e dalle tre pagine Facebook, ha ottenuto 27mila visualizzazioni ( bit.ly/3NPltbu ). Nella prima parte, condotta dalla Francia, due membri della comunità Chemin Neuf (lei riformata, lui cattolico) hanno introdotto contributi di comunità carismatiche dell'Australia (Servant of Jesus: testimonianze personali) e del Burkina Faso (Fraternité Cana: canti, balli e preghiere). Poi hanno trasmesso un video di Ignatius Aphrem II, patriarca siro-ortodosso di Antiochia e di tutto l'Oriente. Infine hanno dato la linea, per la seconda parte, a una grande sala-teatro in Libano, quasi gremita: presentati da due membri (lui maronita, lei greco-ortodossa) della Sword of the Spirit Community vi si sono esibiti tre cori (armeno, siriaco e greco-ortodosso), è stato trasmesso il video di papa Francesco e infine il palco e l'assemblea si sono uniti per alcuni canti corali, interpretati con fede e con calore. Nell'insieme, una semplice e sorprendente immagine della Chiesa del XXI secolo in attesa della Pentecoste.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: