Ho apprezzato sin dal suo esordio la "ricreazione" dell'Apostolato della preghiera (AdP) - oggi Rete mondiale di preghiera - portata avanti, su mandato di papa Francesco, da padre Frédéric Fornos e che punta sul produrre e diffondere sul web mensilmente un bel video, una specie di spot. Dopo il primo anno abbiamo appreso attraverso la Radio Vaticana ( tinyurl.com/zq5poen ) numeri confortanti sia per quanto riguarda la circolazione (ci sono stati 13 milioni di visualizzazioni complessive), sia per quanto riguarda l'accoglienza dei media. Ho presenti anche le critiche levatesi dal mondo antimoderno, ma va considerato che quei video sono stati dedicati a trasmettere le "intenzioni universali", che si riferiscono alle sfide dell'umanità, mentre l'altro tipo di intenzioni, quelle "per l'evangelizzazione", erano diffuse nel 2016 ancora con i canali tradizionali dell'AdP. È lo stesso rapporto che corre tra testi papali come la Laudato si', rivolti a tutti gli uomini, e testi come l'Evangelii gaudium, rivolti ai membri della Chiesa.
Con il primo video del 2017 i responsabili della Rete mondiale di preghiera annunciano una ulteriore, convincente articolazione del progetto: si alterneranno nei mesi video che promuovono l'intenzione universale e video che promuovono l'intenzione per l'evangelizzazione. Infatti in quello di gennaio, che circola da qualche giorno ( tinyurl.com/j3forkp ), il Papa chiede di pregare con lui «perché tutti contribuiscano con la preghiera e la carità fraterna a ristabilire la piena comunione ecclesiale al servizio delle sfide dell'umanità» (e così si lega alla Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani).
Ecco dunque la medesima qualità espressiva già apprezzata nei video del 2016 applicarsi al rapporto tra evangelizzazione, carità e cammino ecumenico, puntando in apertura sulle immagini di diversi edifici di culto cristiani, e in chiusura su diverse mani che suonano insieme una sola, grande campana. Anche questa volta, "mi piace".
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