Il Vangelo non teme il confronto con i “poteri forti”, perché nella Parola di Dio è indicata l’unica radice del vero potere: l’amore. I due santi martiri Faustino e Giovita ricordati oggi dalla liturgia rappresentano per Brescia e il suo territorio un forte richiamo in questo senso. Secondo la tradizione essi erano entrambi di famiglia pagana e cavalieri, ma vennero convertiti al cristianesimo dal vescovo Apollonio che poi ordinò Faustino prete e Giovita diacono. Il loro successo nella predicazione, però, suscitò l’ira dei “tutori” dell’ordine e della vita pubblica, che chiesero al governatore della Rezia di intervenire. Egli quindi denunciò i due davanti allo stesso imperatore Adriano, approfittando di una sua visita a Milano. Alla richiesta di rinnegare la propria fede essi rifiutarono e vennero quindi condannati a morte. Il loro martirio si colloca tra il 120 e il 134.
Altri santi. Santa Giorgia, vergine (VI sec.); beato Michele Sopocko, sacerdote (1888-1975).
Letture. Romano. Gen 4,1-15.25; Sal 49; Mc 8,11-13.
Ambrosiano. Qo 1,1-14; Sal 144 (145); Mc 12,13-17.
Bizantino. Aliturgico.