Il Vangelo di Cristo seme dell'universalità
sabato 3 novembre 2018
Non c'è colore della pelle distinto, non c'è cultura diversa, non c'è cittadinanza "territoriale" davanti all'appartenenza a Cristo, perché il suo Vangelo è il seme stesso dell'universalità, fondata su una figliolanza unica dell'unico Padre. In nome di questa fratellanza tra popoli e culture visse san Martino de Porres, che da mulatto, figlio di un "conquistatore", diventò apostolo di speranza tra i poveri e gli ultimi del Perù. Figlio di un aristocratico spagnolo, Martino venne lasciato alla madre, una schiava d'origine africana, quando il padre divenne governatore del Panama. Chiamato alla vita religiosa entrò tra i Domenicani dapprima solo come terziario, poi, fattosi notare per il proprio carisma, come fratello cooperatore. A lui si rivolgevano anche i potenti per avere i suoi consigli: lo trovavano sempre in mezzo ai poveri e ai malti. Morì nel 1639.
Altri santi. Santa Silvia, madre di san Gregorio Magno (VI sec.); beato Simone Ballacchi, domenicano (1240-1319).
Letture. Fil 1,18-26; Sal 41; Lc 14,1.7-11.
Ambrosiano. Dt 26,16-19; Sal 97; Rm 12,1-3; Mt 16,24-27 / Mc 16,9-16.
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