In un post su Facebook del 5 luglio ( bit.ly/2UvJKgG ) i "Mienmiuaif", giovane e creativa coppia di musicisti cattolici, scrivono che le pagine social sono per loro «un laboratorio creativo» nel quale sperimentare «idee, immagini, canzoni, video, testi»: non «un punto di arrivo ma solo un punto di partenza», dal quale approdare a «forme più strutturate e durature». Da questa consapevolezza, apprezzabile laddove, almeno nell'infosfera ecclesiale, non ci si può accontentare dei soli like e visualizzazioni, è nata di recente una serie di video settimanali, che Anita Baldisserotto e Giuseppe Signorin hanno chiamato "Dead cat". Un "gatto morto" (in gergo, il coprimicrofono antivento) che, dicono, «prende le nostre parole e le trasforma», ma è lecito subodorare altre allusioni, sia guardando su Google i vari significati di "dead cat", sia considerando che "cat" potrebbe pure stare per "cattolico" e che ultimamente interviene nei loro post anche il gatto di casa. Questi video, lunghi mediamente una decina di minuti, sono conversazioni in parte assimilabili a dei tutorial, arricchite da lievi ma incisivi ritocchi di postproduzione. I titoli delle nove puntate pubblicate sinora (l'ultima il 20 luglio) sul canale YouTube spaziano da temi più impegnativi, come «Valori senza Cristo», ad altri più lievi, come «Spoilerare è amare». Mi soffermo su uno apparentemente lievissimo, che infatti la coppia tratta con più di un sorriso, ma anche con tanta sincera empatia. Si intitola «SOS single on social», ovvero: «Come i single cattolici usano i social e su come dovrebbero usarli secondo Anita» ( bit.ly/3iu3XeE ). La questione è quella dell'opportunità o meno di palesare e magari ostentare le proprie opzioni di fede, per chi dalla propria attività sui social network si aspetta anche la possibilità di fare un bell'incontro (o persino l'incontro che potrebbe portare a fidanzarsi e poi sposarsi nel Signore). Ma dietro a essa si coglie, a maggior ragione leggendo i commenti al video, la solitudine, tutt'altro che lieve, che alcuni ragazze e ragazze cristiani avvertono nell'età secolare, se non rimangono all'interno dei gruppi della parrocchia o di altre aggregazioni ecclesiali.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: