La maternità è l’esperienza più profonda ad albergare nel cuore di ogni essere umano: ognuno, come figlio, figlia o come madre, sa cosa vuol dire vivere questa dimensione. Tutti sono consapevoli che l’amore materno è il legame più potente, la radice più solida di ogni esistenza. Oggi la Chiesa festeggia la maternità divina di Maria, una verità di fede stabilita dal Concilio di Efeso del 431. Con il suo “sì” al progetto d’amore di Dio, Maria ha generato Dio stesso, permettendo all’infinito di toccare la storia. L’incarnazione ha avuto bisogno dell’assenso di una creatura per realizzarsi, così come oggi a ognuno di noi è richiesto l’assenso per permettere a Dio di entrare nella nostra quotidianità. Aprire l’anno nuovo con questa solennità significa aprire il cuore alla vita del Creatore perché viva in ogni creatura. È questa la potente profezia del Vangelo, un messaggio potente che attraversa il tempo nel suo scorrere incessante.
Altri santi. San Fulgenzio di Ruspe, vescovo (462-527); sant’Odilone di Cluny, abate (961-1049).
Letture. Nm 6,22-27; Sal 66 (67); Gal 4,4-7; Lc 2,16-21.
Ambrosiano. Nm 6,22-27; Sal 66 (67); Fil 2,5-11; Lc 2,18-21.