Quando un evento si impone, per qualche giorno, su tutti gli altri, conquistando pagine e pagine di giornali e telegiornali, accade che anche le realtà a esso collegate diventino improvvisamente popolari. È ciò che si sta verificando per la Chiesa d'Inghilterra (ovvero anglicana), a motivo della morte della regina Elisabetta II e della successione sul trono del figlio, Carlo III. Il fatto è che tutti, per i ricordi lasciati dai libri di storia e rinverditi da cinema e televisione, sappiamo che Enrico VIII consumò nel Cinquecento lo scisma dalla Chiesa di Roma proclamandosi “capo” della Chiesa d'Inghilterra, e che tali sono rimasti i suoi successori. Per non cadere vittime di quelle semplificazioni che rappresentano uno dei lati più problematici della Rete, a maggior ragione in tema di fede e di religioni, può essere utile consultare in proposito una fonte più che affidabile come il sito della Bbc ( bbc.in/3BCDnLe ), che in poche righe sintetizza che cosa caratterizza la Chiesa d'Inghilterra come Chiesa “di Stato” e cosa compete al re/regina in quanto suo “Supreme Governor” (questo il titolo ufficiale). Ma è più interessante andare a visitare il sito della Chiesa d'Inghilterra, che fin dalle prime ore ha dedicato molto spazio al lutto per la morte della sovrana britannica. In questi giorni l'home page ( bit.ly/3QDoCfh ), che si estende per qualche schermata, è tutta dedicata a Elisabetta II, la quale viene sempre chiamata «sua maestà la regina» e mai «capo della Chiesa». Dalla sua foto (un primo piano informale che la coglie sorridente) si viene indirizzati, se si vuole, all'invio di un «messaggio di cordoglio» che confluisce nel «libro online di condoglianze». Il seguito della schermata presenta un link alle «preghiere e sussidi liturgici» per celebrare il lutto nelle parrocchie; un altro, molto accurato, per l'accensione di una «candela virtuale»; un altro ancora che consente di vedere la funzione di preghiera e memoria presieduta il 10 settembre dall'arcivescovo di Canterbury (4mila visualizzazioni su YouTube) e infine un link che fa accedere al «libro di condoglianze». Sfogliandolo, ecco il primo messaggio che ho trovato in cui il contenuto cristiano andasse oltre la formula «God bless the Queen»:
«Penso sia stata un grande esempio nell'annuncio di Gesù, con il quale ora si trova».
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