«Un detective... E di che occorre dotarsi per questa nuova professione?» Jim sorrise, ma l'espressione del suo viso era seria. «Di fede – rispose con calma. Di fede? E che cosa significa fede per un detective?», chiese sorpreso Mister Salter. «È la sostanza di tutte le speranze, l' evidenza delle cose invisibili». Così risponde, con tono solenne, il giovane Jim, praticante legale, all'avvocato titolare dello studio. Gli ha appena rivelato il suo sogno di intraprendere la professione di detective, che si sta diffondendo. Siamo negli anni Venti, in una delle moltissime storie scritte da un re del giallo, Edgar Wallace. Ancora più prolifico di Agata Christie. Non meno catturante della regina, non un grande della letteratura in assoluto come il collega "giallista" Raymond Chandler – uno che sta accanto a Hemingway e Fitzgerald – ma uno scrittore di presa assoluta, un maestro del genere. Gialli mozzafiato e conoscenza psicologica profonda, a tratti discretamente ironica. E lampi: ci svela qui il segreto del detective: per scoprire la verità in un misfatto e chiarire un mistero, per sciogliere un enigma nella realtà quotidiana, il segreto, lo strumento indispensabile e insostituibile è la fede. La sostanza di tutte le speranze. Il detective è l'uomo che indaga, alla ricerca della luce nel buio.
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