Il reality dell'Arma adocchia la fiction
giovedì 22 giugno 2017
Dopo aver accennato ieri alla Polizia di Stato per il programma Online - Connessioni pericolose su Crime+Investigation (canale 118 di Sky), oggi parliamo di Carabinieri. Nel binomio tra Forze dell'ordine e tv, che tra l'altro riempie le fiction, Storie in divisa, il programma in questione, in onda il martedì in seconda serata su Canale 5, è però un prodotto diverso dagli altri: un docureality particolare, che racconta l'azione quotidiana degli uomini e delle donne del Comando Carabinieri di Rho, una delle zone più popolose e complesse dell'hinterland milanese, un comune con oltre sessantamila abitanti. È la prima volta che una serie tv (sei episodi in tre puntate) segue sul campo la vita dei membri di un'intera caserma dell'Arma. I militari sono stati filmati ventiquattr'ore su ventiquattro per tre mesi, sia nel corso di azioni sul territorio, sia nella sede del Comando, sia in momenti di vita familiare. Del gruppo fanno parte una cinquantina di Carabinieri tra i ventuno e i sessant'anni. Il comandante, il capitano Simone Misella, di anni non ne ha ancora trenta. Lui e i colleghi sono a contatto giorno e notte con cittadini in difficoltà, piccola e grande criminalità e reati di ogni tipo. Diciamo subito che fa un po' impressione che i protagonisti, ovvero i Carabinieri di Rho, si presentino uno per uno davanti alla telecamera come in un qualsiasi reality, ma non solo: anche il tipo di riprese è sostanzialmente cinematografico. Si potrebbe persino confondere la realtà con la finzione. Contrariamente al solito quando si confonde la finzione con la realtà. L'intento è comunque positivo, quasi da servizio pubblico: favorire un migliore rapporto quotidiano dei Carabinieri con la gente improntato alla reciproca fiducia, dentro le regole. Da qui molti dei casi seguiti riguardano l'assistenza agli anziani a rischio furti o truffe, l'ubriacone riportato a casa e il recupero di un cucciolo di cane. Ma poi c'è anche l'azione. Allora spazio alle irruzioni negli appartamenti degli spacciatori, fughe, inseguimenti e manette. Dialoghi della serie: «Perché sei scappato?». «Avevo paura del mio passato». «Adesso devi avere paura del tuo presente». «Io non abito qui». «Tra poco abiterai vent'anni a San Vittore». In questo senso la realtà potrebbe offrire materia per la finzione.
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