martedì 22 giugno 2021
«Questo cane è mio", dicevano quei poveri bambini. "Questo è il mio posto al sole". Ecco l'inizio e l'immagine dell'usurpazione di tutta la terra». Un pensiero di Pascal che resta ancora uno scandalo nella cultura dei nostri Paesi. Dall'osservazione del comportamento dei bambini, molti deducono, sbrigativamente, che il desiderio di possedere le cose, della proprietà esclusiva, sia un istinto innato, costitutivo della natura umana. Una tesi smentita, attualmente, da più parti. Gli economisti osservano come il cosiddetto pensiero del we, che spinge alla collaborazione, sia dominante. Lo psicologo Michael Tomasello ritiene che sia il noi a precedere l'io nello sviluppo dei bambini e anche nell'evoluzione della specie umana. Di più: sarebbe proprio il "noi" a farci diventare umani. Il possessivo si annida lì dove i genitori mostrano di preoccuparsi soltanto per il proprio figlio e lo inducono a competere con gli altri, snaturando il loro essere più puro. Una decisione fatale come lo fu per i figli di Abramo, quando: «Sara vide che il figlio di Agar l'egiziana scherzava con suo figlio Isacco. Disse allora ad Abramo: "Scaccia questa schiava e suo figlio perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco"» (Gen 21,9-10).
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