Il perdono accolto all’ultimo istante
martedì 26 marzo 2024
Può l’errore diventare un’occasione per lasciare spazio all’amore? Sì, se da un lato c’è un cuore ferito pronto a ricevere il perdono e dall’altro c’è un cuore accogliente, come quello di Dio, pronto ad alimentare la speranza. La storia di san Dismas, il buon ladrone, è proprio questo: l’incontro di un’umanità consapevole dei propri errori con un Dio che ci viene a cercare dentro alla morte. Questo “testimone dell’ultimo momento”, infatti, rappresenta l’icona di coloro che alzano lo sguardo a Dio nell’istante finale, dando voce a quella scintilla d’amore che hanno sempre avuto dentro di sé ma che hanno sempre fatto tacere. Quel «ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno» è di fatto la preghiera essenziale ma profonda, di un uomo che finalmente ha trovato la Verità. Le parole di Dismas sul Calvario sono quelle dell’umanità intera che invoca la misericordia di Dio. Quello che a tutti appare come un grido di disperazione, in realtà è quindi la voce di una conversione. A questo frammento di speranza nell’ora più buia, però, fa da contraltare l’atteggiamento di Gestas, l’altro condannato, che nemmeno nel momento dell’ultimo respiro riesce ad accogliere il perdono. A ognuno di noi ogni singolo giorno della nostra esistenza sta la scelta: essere fiducioso come Dismas o disperato come Gestas. Altri santi. San Procopio di Sazava, abate (975-1053); santa Lucia Filippini, vergine (1672-1732). Letture. Romano. Is 49,1-6; Sal 70; Gv 13,21-33.36-38. Ambrosiano. Gb 16,1-20; Sal 118 (119),161-168; Tb 11,5-14; Mt 26,1-5. Bizantino. Es 2,5-10; Gb 1,13-22; Mt 24,36-26,2. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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