Pare che la falsa immagine di papa Francesco avvolto in un “piumino” soffice ed elegante, rigorosamente bianco, stia attraendo in modo irresistibile gli utenti dei social network. Circola dal 25 marzo e secondo RaiNews (bit.ly/40ljmCx) ha già superato i 25 milioni di visualizzazioni. Il fenomeno è certo amplificato dalla curiosità con la quale i media mainstream, quasi unanimi, lo stanno raccontando. «Non è un fotomontaggio, è un’immagine generata dall’intelligenza artificiale», osserva un mio interlocutore esperto di ambienti digitali quando gli chiedo se l’ha vista, e nella sua risposta sta probabilmente il motivo principale per cui i media ne parlano.
L’intelligenza artificiale in questione è Midjourney, che in un ampio commento su “Avvenire” di qualche mese fa (bit.ly/3TOvZDK) l’artista Raul Gabriel presentava come «una piattaforma che implementa gli strumenti digitali in un modo originale ma non certo rivoluzionario: per creare un’immagine è sufficiente fornire un input testuale». Le applicazioni dell’intelligenza artificiale, oltre a porre in sé questioni assai serie, sono divenute anche, negli ultimi mesi, argomento di tendenza; se associate a una figura popolarissima come quella papale non potevano che riscuotere il massimo interesse. C’è tuttavia un’altra domanda che questa foto suscita. L’accostamento con famose immagini recenti generate dall’intelligenza artificiale (Putin in ginocchio davanti a Xi Jinping; Macron che assiste agli scontri di piazza a Parigi; Trump arrestato in manette...) mostra una differenza: Francesco in piumino, oltre che falso, è inverosimile, tanto quanto lo sarebbe – che so – il Dalai Lama in smoking. Dunque questa immagine può incuriosire, far sorridere, indurre a creare dei meme o a entrare in Midjourney e chiedere delle variazioni sul tema, ma chi l’ha creata non ha inteso dire su Francesco qualcosa, né di positivo (come le opere di Maupal o le parodie di certi umoristi) né di negativo (come le fotografie, vere ma decontestualizzate, che sui siti a lui ostili lo ritraggono invariabilmente serio e corrucciato). A quando una falsa immagine meno neutra di questa, che faccia commentare a qualcuno (è già successo per dichiarazioni falsamente attribuitegli): «D’accordo, non è vera, ma avrebbe potuto esserlo»?
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