Domenica all'Angelus il Papa per l'accoglienza dei migranti e ieri su “Il Tempo” titolone a tutta prima pagina: «Parla il Papa. Nessuno se ne accorge»! Davvero nessuno se n'è accorto? In realtà poi, e sempre domenica, è stato il titolo di apertura di tutti i Tg. Non basta, stesso tema ancora ieri su prime pagine e dentro su tutti i quotidiani, e visto in tutti i tg il Papa che in Vaticano parla al Corpo diplomatico di quasi 200 Paesi, ricordando anche la realtà e i drammi delle migrazioni... Che dire? Che spesso scelte politiche di comodo portano all'ammasso dell'inconsistenza anche colleghi stimati che si fanno strumento della propaganda dei potenti di turno, e solo sulla base di questo. Rileggi: « ...nessuno se ne accorge»! Per non entrare nel merito, una battutaccia insensata e astiosa. Che miseria! Parla il Papa? Ogni Papa parlerebbe così... E così in circostanze simili almeno da un secolo hanno sempre parlato tutti i Papi. Di fronte alle conseguenze di deportazioni, alle devastazioni, ai genocidi, alle espulsioni di esseri umani la “parola unica” è rispetto, apertura e accoglienza. Nessuna meraviglia: eco del «Lo avete fatto a me» dell'unico “Giudizio” che non ammette ricorso (Matteo, 25). E proprio a proposito di Papi, e meraviglie per supposte novità, in un libro appena uscito – “I miei Santi in Paradiso” – di Leonardo Sapienza e Roberto Rotondo (Ed. Vivere in) trovo a p. 190 questa forte parola; «Pane, tetto, e lavoro non devono mancare a nessun uomo»! A prima vista ovvio: allusione alla celebre serie – «tierra, techo, trabajo», cioè “terra, tetto, lavoro” in spagnolo – evocata nel 2014 da Francesco parlando ai “Movimenti popolari” dell'America Latina, quando disse che questa «è dottrina della Chiesa, e non comunismo»? Invece no! È Giovanni Battista Montini, allora arcivescovo di Milano, oggi San Paolo VI, a Natale 1957 in un augurio alle Acli... Libro di grande interesse: vale la pena di tornarci su.
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