La prima inquadratura della spiaggia con la casa sullo sfondo fa pensare a Montalbano, ma poi la stazza di Kostas Charitos, alias Stefano Fresi, seduto sulla sdraio in riva al mare toglie ogni dubbio: il capo della Sezione omicidi della Polizia di Atene, immaginato dallo scrittore armeno naturalizzato greco Petros Markaris, ha poco a che fare con il commissario uscito dalla penna del nostro Andrea Camilleri e interpretato in tv da Luca Zingaretti. La Rai dice che nel campo del giallo Kostas Charitos si potrebbe definire il corrispettivo greco di Salvo Montalbano. In realtà a unirli è per l’appunto l’essere al centro di una fiction televisiva di genere giallo-poliziesco e forse anche l’ironia, più sottile quella di Montalbano, più esplicita quella di Charitos, protagonista della serie tv in quattro serate, Kostas, in onda il giovedì su Rai 1, ma già interamente disponibile su RaiPlay. Prodotta da Palomar in collaborazione con Rai Fiction, per la regia di Milena Cocozza, la serie è ambientata nella Grecia del 2009. Scomodo e ruvido, ma mosso da un profondo senso di giustizia, Kostas è un uomo abitudinario, ostile alla tecnologia e con la passione per i vocabolari, dove cerca le risposte più difficili alle verità più nascoste: il significato delle parole (che appaiono pure in sovrimpressione) lo aiuta a capire le cose del mondo. Tenace, non si perde d’animo neanche di fronte ai casi più difficili, porta avanti le indagini con umiltà e intuito investigativo. Con Adriana (la moglie interpretata da Francesca Inaudi) forma una coppia di lunga data, molto unita nonostante le quotidiane schermaglie. I due hanno un’unica figlia, Caterina (Blu Yoshimi), alla quale Kostas è legato fino alla gelosia, mentre nel passato familiare incombe la figura dispotica del padre, Stefanos, poliziotto all’epoca della dittatura dei Colonnelli, che fornisce uno degli spunti per la cosiddetta trama orizzontale, quella che lega i vari episodi. Kostas è un uomo difficile che racconta i tempi in cui vive attraverso uno sguardo personalissimo, controverso, lucido e disincantato, ma profondamente umano. Un personaggio che sembra cucito addosso a un attore come Stefano Fresi, che lo rende credibile. Più discutibile, semmai, l’aver girato ad Atene, che è il luogo naturale dei romanzi di Markaris, che offre sfondi suggestivi, ma che poco si addice all’indiscutibile italianità di attori come appunto il bravo Fresi. Per il resto, con sullo sfondo le dinamiche familiari quotidiane che hanno comunque un peso importante, siamo sul fronte del giallo duro e puro, semplice e diretto, che non aggiunge niente di particolarmente innovativo alla materia tradizionale di uno dei generi, col sottogenere del poliziesco, più presenti in tv. Basti pensare che in contemporanea con Kostas hanno esordito I Corsaro (Canale 5) e Brennero (Rai 1).
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