Forse non mi sbagliavo quando, fin dall’inizio, mettevo in relazione quanto accaduto a Niamey il 26 luglio scorso e le settimane seguenti, con un’opera di Luigi Pirandello. Personaggi in cerca d’autore, sei nell’opera di Pirandello e molti di più nella realtà nigerina. In entrambi i casi è difficile o almeno problematico identificare l’autore. I personaggi si muovono, parlano, agiscono e chi scrive la parte è sconosciuto. Anche quest’ultimo fatto in ordine di tempo non fa che confermare quanto evidenziato. Un presunto tentativo di “evasione” da parte del presidente riconosciuto dalla comunità internazionale tenuto prigioniero dai militari che avrebbero dovuto assicurarne la protezione. “Evasione” si dice di un prigioniero che tenta di scappare dal luogo di detenzione nel quale si trova. Per alcuni potrebbe trattarsi di un legittimo tentativo di fuga dalla prigionia e per altri di “fuga”, considerando una custodia che dura da quasi tre mesi. Perlomeno rocambolesco l’insieme, perché tutta la famiglia, i cuochi e persino due persone adibite alla sicurezza, sarebbero state coinvolte nel tentativo. Naturalmente, il tentativo o presunto tale è fallito.
Erano le tre del mattino di giovedì quando, secondo il comunicato ufficiale del governo autoproclamato, il tentativo di fuga è stato frustrato. Secondo il piano previsto, il deposto presidente avrebbe dovuto raggiungere con l’auto un quartiere periferico dove due elicotteri (di potenze straniere non citate) avrebbero dovuto condurlo nella vicina Nigeria. Un film d’avventura, un romanzo, una messa in scena, una realtà ancora più reale di quanto si potrebbe immaginare... Personaggi in certa d’autore o autori in cerca di personaggi, è difficile dire, ma un’inchiesta è stata aperta dal procuratore delle Repubblica e alcune persone sono state arrestate. Il popolo, ancora una volta, rimane a guardare e attende, con sapiente calma, quanto potrebbe scaturire dalla fantasia politica di cui
il Niger custodisce gelosamente il segreto. Sono infatti in molti a domandarsi quale sarà la prossima mossa di un copione non scritto eppure ricco di colpi di scena.
Come accaduto nel confinante Burkina Faso, che ha commemorato l’assassinio di Thomas Sankara avvenuto il 15 ottobre del 1987, anche nel Niger è stata avviata la creazione di un fondo di solidarietà per la salvaguardia della Patria. Chi ha lanciato la proposta è l’attuale giunta militare al potere dal 26 luglio scorso, battezzatasi “Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria”, in breve CNSP. Il fondo in questione dovrebbe servire per contribuire a rafforzare le capacità operative delle Forze de Difesa e di Sicurezza. Detto fondo dovrebbe altresì servire all’assistenza delle persone sfollate, al ritorno e alla loro reintegrazione. Come non ricordare, a proposito di patria e della sua salvaguardia, quanto cantava Franco Battiato nel secolo scorso: «Povera patria/ Schiacciata dagli abusi del potere/ Di gente infame, che non sa cos'è il pudore/ Si credono potenti e gli va bene quello che fanno/ E tutto gli appartiene».
I personaggi in cerca d’autore recitano in un dramma che solo la sabbia potrà forse rivelare, un giorno.
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