
Assai amabile, da parte di Gesù, promettere di venire ad asciugarmi le lacrime, quando dichiara: «Beati voi che ora piangete, perché riderete» (Lc 6,21). Ma per essere felice io preferisco evitare i dolori. Fidarsi significa esporsi sempre alle disillusioni, mentre con la diffidenza non si resta mai delusi. Il segreto? Tenere tutti quanti lontano dal mio cuore troppo sensibile. Segreto ben conosciuto dagli utenti della metro, così vicini, fisicamente, ma così distanti gli uni dagli altri, con i loro volti chiusi incollati ai loro telefonini. Soprattutto, non entrare in relazione: non si sa mai cosa potrebbe succedere... Il tradimento di un amico mi ha insegnato a non aprirmi più. Quand’anche volessi aprire il mio cuore, non trovo più la chiave. Almeno così non soffro. Ma una tale tranquillità assomiglia alla pace dei cimiteri.
Dio, invece, non offre questo genere di sicurezza. Ma il suo amore per me è al riparo dagli uomini. La mia paura più profonda – quella di non essere amato – si dissolve: nessuno potrà separarmi da questo amore senza condizioni. Con questa certezza posso andare avanti senza diffidenza per gli altri. Possono ancora ferirmi, ma nessuna ferita d’amore sarà mortale. A poco a poco, questo amore cambierà il mio cuore di pietra, blindato, in cuore di carne: un cuore capace di piangere, perché corre il rischio di amare.
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