I cristiani nel mondo sono chiamati a essere «segno di contraddizione», testimoni, cioé, di un mistero che non può essere incasellato nelle logiche del mondo, né tantomeno seguire un generico “senso comune” o delle mode. Ecco perché, se inteso in modo errato, il dialogo con il mondo può portare alla paradossale negazione dell’identità della comunità dei credenti. Parlare all’umanità, infatti, significa proporre il “totalmente altro”, la vita di Dio, con un linguaggio comprensibile ma senza temere di andare controcorrente. Fu questa consapevolezza a guidare la preoccupazione di san Pio X, che nella «Pascendi Dominici gregis» affrontò con chiarezza il nodo fondamentale del rapporto tra Chiesa e modernità. Nato a Riese (Treviso) nel 1835, ordinato prete nel 1858 e scelto come vescovo di Mantova nel 1884, Giuseppe Sarto era di origini contadine e percorse tutte le tappe del ministero pastorale, da cappellano a Papa. Nel 1893 divenne patriarca di Venezia e 10 anni dopo venne eletto Papa, mettendo mano a una rigorosa riforma della Chiesa a partire dall’organizzazione della Curia Romana. Suo il catechismo che per molti decenni ha formato i cristiani. Pio X promosse, tra l’altro, la riforma liturgica e la redazione di un Codice di diritto canonico. Morì nel 1914.
Altri santi. Sant’Euprepio di Verona, vescovo (III sec.); san Sidonio Apollinare, vescovo (423-480).
Letture. Romano. Ez 34,1-11; Sal 22; Mt 20,1-16.
Ambrosiano. Ne 12,27-31.38-43; Sal 47 (48); Lc 13,34-35.
Bizantino. 2Cor 13,3-13; Mc 4,35-41.
t.me/santoavvenire
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