C’è una sintonia particolare tra il cuore dei giovani e il cuore di Dio: le nuove generazioni coltivano nell’anima quell’aspirazione all’infinito che solo nella vita divina può avere una risposta piena. Una forza che può aiutarli a superare tutti gli ostacoli, quelli più comuni per la loro età e quelli imprevisti, che mettono alla prova la loro capacità di sperare. Il cammino di san Nunzio Sulprizio, adolescente vissuto nel XIX secolo, ci ricorda proprio questo: è la luce di Dio la vera guida in ogni frangente della vita. Era nato a Pescosansonesco (Pescara), il 13 aprile 1817 ed era rimasto orfano di entrambi i genitori. A crescerlo ci pensò la nonna materna Anna Rosaria Del Rosso, che gli trasmise una fede profonda e solida. La nonna, però, morì quando Nunzio aveva 9 anni e così il piccolo fu accolto da uno zio, che lo mise a lavorare nella sua officina di fabbro. Si trovò così a svolgere un lavoro pesante, che segnò profondamente il suo fisico. Nel 1831 fu colpito da una grave malattia ossea e venne ricoverato in ospedale prima a L’Aquila e poi a Napoli. Qui conobbe il colonnello Felice Wochinger che si prese cura di lui, trattandolo come un figlio. Nunzio visse con coraggio la terribile malattia, coltivando il desiderio della consacrazione. Morì il 5 maggio 1836, a 19 anni. È santo dal 2018.
Altri santi. San Geronzio di Milano, vescovo (V sec.); san Gottardo di Hildesheim, vescovo (960-1038).
Letture. Romano. At 10,25-27.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17.
Ambrosiano. At 26,1-23; Sal 21 (22); 1Cor 15,3-11; Gv 15,26-16,4.
Bizantino. At 16,16-34; Gv 9,1-38.
t.me/santoavvenire
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