Il coraggio di opporsi alla prepotenza del mondo
mercoledì 20 novembre 2024
Scelta dopo scelta, nella vita quotidiana, sui passi del Vangelo e nel dono di se stessi per gli altri, si diventa santi. Un percorso che spetto entra in collisione con la prepotenza del mondo. L’eredità spirituale dei santi Ottavio, Solutore e Avventore, san Massimo di Torino ci ricorda che questo spesso genera martiri: «I beati martiri né per sé son vissuti, né per sé son morti. Poiché a noi hanno lasciato un esempio di vita con la loro bontà e di fortezza con la loro passione». I tre martiri a cui si riferiva il primo vescovo di Torino appartenevano alla legione tebea. La storia di questo reparto dell’esercito romano è nota: si trattava di uomini provenienti da Tebe e inviati nel cuore d’Europa per difendere i confini dell’Impero Romano dagli attacchi di alcune popolazioni straniere. Giunti nel Vallese, però, a essi venne ordinato di cacciare, catturare e uccidere le popolazioni locali, che si erano convertite al cristianesimo. Un mandato sanguinario voluto dall’imperatore Massimiano. Ed ecco il primato della coscienza di questi soldati: nessun comando di morte poteva avere la meglio sulla loro scelta di testimoniare il Dio della vita. Venne ordinato, così, di decimare i soldati, ma alcuni, come Ottavio, Solutore e Avventore, fuggirono. Inseguiti, i tre furono catturati e uccisi nei pressi di Torino. Altri santi. San Cipriano di Calamizzi, abate (XII sec.); beata Maria Fortunata Viti, benedettina (1827-1922). Letture. Romano. Ap 4,1-11; Sal 150; Lc 19,11-28. Ambrosiano. Ger 2,1-9; Sal 13 (14), Am 5,10-15; Mt 9, 9-13. Bizantino. 1Tm 5,22-6,11a; Lc 18,15-17.26-30. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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