Se è vero che "alla sera della vita resta solo l'amore" allora "bisogna fare tutto per amore": a ricordarcelo è santa Elisabetta della Santissima Trinità (al secolo Elisabeth Catez), che pronunciò queste parole poco prima di morire a 26 anni. Gli ultimi tre anni della sua vita furono segnati dalle sofferenze procurate dal morbo di Addison, ma affrontò questa prova con il sorriso, certa che il suo era un cammino tutto immerso nell'amore di Dio. Era nata a Bourges nel 1880 e nel 1887 era rimasta orfana di padre. Fin dall'infanzia aveva sognato una vita da religiosa ma la madre si oppose a questo progetto, sognando per la figlia un "buon matrimonio". A 21 anni, finalmente, Elisabetta poté entrare nel Carmelo di Digione ma pochi mesi dopo la professione religiosa nel 1903 si manifestò il morbo che la portò alla morte il 9 novembre 1906.
Altri santi. Dedicazione della Basilica Lateranense; sant'Agrippino di Napoli, vescovo (III sec.).
Letture. Ez 47, 1-2.8-9.12; Sal 45; 1Cor 3,9-11.16-17; Gv 2, 13-22.
Ambrosiano. 1Re 8,22-23.37-30; Sal 94; 1Cor 3,9-17; Gv 4,19-24.
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