C'è un video che dal Brasile si è affacciato sulla Rete il 26 aprile 2017 ( bit.ly/3nBIOTK ) e da allora ha conquistato oltre un milione di visualizzazioni: ancora pochi giorni fa “Aleteia” italiano ( bit.ly/30KFegI ) l'ha ritenuto meritevole di una segnalazione, ripescandolo dalle edizioni lusofona e ispanofona dell'epoca. In effetti le immagini, della durata di appena cento secondi, sono di un'eloquenza indiscutibile. Ritraggono un bambino di pochi mesi, Gustavo, che riceve il battesimo per immersione – forma non frequente del rito ma che talvolta viene praticata, anche nelle parrocchie italiane. Alle prime due immersioni parziali, quelle «nel nome del Padre» e «nel nome del Figlio», il piccolo reagisce con un largo sorriso, che subito contagia l'assemblea. Alla terza, quella «nel nome dello Spirito Santo», che è un'immersione totale, Gustavo tradisce una qualche perplessità; ma non appena, riemerso, percepisce gli applausi dell'assemblea festante e i sorrisi dei genitori, si associa e prende anche lui a battere le manine. Potrebbe stare sulla copertina di un'enciclica: “Fidei gaudium”. Ma, a uno sguardo più attento, la Rete racconta attraverso Gustavo un'altra storia, meno lieta ma non meno eloquente. Il canale YouTube della mamma di Gustavo, Juliane Oliveira Siqueira ( bit.ly/3FOzYs3 ), consta di altri 14 brevissimi video, tutti aventi per protagonista Gustavo «il famoso» (così chiamato in alcuni di essi): come in ogni album di famiglia, ecco il piccolo principe della casa che mangia la pappa, suona il tamburo, dice «papà», gioca al nido, balla e persino canta (ma di malavoglia) l'Hallelujah di Leonard Cohen. Più frequenti nel 2017, si protraggono, stancamente, fino al 2020, totalizzando complessivamente 1.337 visualizzazioni: lo 0,13% di quelle del battesimo. A parte quel video, Gustavo è rimasto «famoso» solo nell'amore dei suoi genitori, e per fortuna, visto che le sue immagini sono tuttora nell'elefantiaca memoria del web senza essere in alcun modo protette da un uso improprio.