Sono i giorni in cui si torna a parlare della canonizzazione del vescovo Romero, beato da meno di due anni, e in cui si propone di intitolare a Rutilio Grande, in via di beatificazione, la seconda università del Salvador. Sono i giorni in cui torna vivo il ricordo di padre Hamel, ucciso da altri terroristi meno di un anno fa, all'indomani dell'avvio a Rouen della causa di beatificazione, ma già qualificato come martire dal Papa. Sono i giorni in cui papa Francesco ha pregato nella Basilica di San Bartolomeo, all'Isola Tiberina, in memoria dei martiri del nostro tempo ( tinyurl.com/kr4rkp4 ), chiamandoli nell'omelia «coloro che hanno il coraggio di accettare la grazia di essere testimoni fino alla fine, fino alla morte», e aggiungendo alla sua personale lista di santi “a furor di Papa” una sposa e madre cristiana della cui morte violenta a motivo della fede, per mano di terroristi, ha saputo a Lesbo.
Dunque, sono giorni in cui la Rete dell'informazione religiosa si fa bella di tutte queste icone di «cristiani uccisi solo perché discepoli di Gesù», ma non solo. In quell'omelia, che tante cronache hanno ridotto al tema dei migranti (ma senza l'onore della prima pagina), Francesco ha detto ancora: «Ci sono anche tanti martiri nascosti, quegli uomini e quelle donne fedeli alla forza mite dell'amore, alla voce dello Spirito Santo, che nella vita di ogni giorno cercano di aiutare i fratelli e di amare Dio senza riserve». Ci ho ripensato il giorno dopo, quando, al battesimo della loro bambina, una coppia di giovani amici ha ricordato ai presenti la testimonianza di Chiara Corbella, morta nel 2012, a 28 anni, per aver differito le cure di cui aveva bisogno essendo in attesa di un bambino. La Rete racconta tanto di lei e di altre sedici madri di oggi che, come 55 anni fa santa Gianna Beretta Molla, hanno dato la vita per aver compiuto scelte analoghe. Luigi Accattoli le censisce nel suo fornito database di «fatti di Vangelo» ( tinyurl.com/k7rr428 ), commentando: «Credo non vi sia oggi testimonianza più vicina della loro a quella dei martiri».
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