Un commosso coro ha accompagnato sulla Rete dell'informazione ecclesiale la morte del cardinal Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga dal 1991 al 2010. Tra le tante figure ecclesiali associate al pontificato di Giovanni Paolo II, era quella che meglio rappresentava il successo della sua mobilitazione spirituale, sociale e politica per la libertà delle Chiese e delle nazioni dell'Est europeo. Così, sebbene le commemorazioni di oggi non trascurino né il servizio di vescovo della Chiesa di Praga, né l'impegno alla presidenza del Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa, né il legame attivo con il Movimento dei Focolari, al centro della sua biografia rimane la parabola esistenziale che lo portò da sacerdote impedito dall'esercitare pubblicamente il ministero a cardinale arcivescovo.
Di ciò vi è una foto-simbolo: quella che lo ritrae mentre, per guadagnarsi da vivere, lava le vetrine per le strade della città di cui sarebbe diventato pastore. Quasi il 70% dei post che ho trovato in Rete su di lui in questi giorni ricorda "quando faceva il lavavetri", molti di essi alzando l'enfasi fino ai titoli e/o alla pubblicazione della celebre foto. Ma questa volta non credo che i siti in questione abbiano ceduto alla retorica, compiendo la più ovvia delle scelte redazionali. Al contrario, sono convinto che quell'immagine e quella condizione simboleggino così bene la parabola ecclesiale di cui il cardinal Vlk è stato protagonista da essersi meritate, nel momento del suo distacco da questa vita, di essere ancora una volta offerte allo sguardo dell'opinione pubblica.
A chi poi, da lì, volesse partire per una conoscenza un poco più approfondita di questo uomo di Chiesa suggerisco due link. Sulla rivista dei focolari Gen's, ripresa dal sito di Città Nuova ( tinyurl.com/mofb9s2 ) e da altre fonti, il racconto di chi lo aveva incontrato appena tre settimane fa. Sul sito di Tracce ( tinyurl.com/m7kkqvh ) la ripresa della testimonianza che egli pronunciò al Meeting del 1997.
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