I nostri abissi sono il luogo dove Dio viene a cercarci
mercoledì 28 agosto 2024
Siamo un abisso, portiamo dentro una profondità di cui non scorgiamo mai il fondo, ma che solo Dio conosce a pieno. Ed è solo con i suoi occhi che possiamo imparare a conoscerci e a illuminare tutti gli angoli, anche i più oscuri, di quell’abisso sul quale navighiamo ogni giorno. Su questo percorso affascinante e fragile, ci accompagnano i maestri dello spirito come sant’Agostino, che nel commento al Salmo 42 ci ricorda proprio la nostra natura più complessa, quell’abisso, appunto, che Dio può scrutare dentro di noi. La vicenda del vescovo di Ippona e dottore della Chiesa ci parla di un itinerario di conversione, esempio della più universale e comune delle esperienze umane: dalla scoperta del sé, con tutte le ombre, alla ricerca dell’Infinito, unica vera luce. Il risultato è consolante per tutti: Dio ci cerca proprio là dove ci sentiamo più lontani da lui. Nato a Tagaste nel 354, fin da giovane Agostino aveva fatto della ricerca della verità il suo obiettivo, per raggiungere il quale, però, si trovò anche su “strade accidentate” e fece scelte personali e morali discutibili. Dopo aver aderito al manicheismo, a Milano grazie a sant’Ambrogio ritrovò la via dell’ortodossia, riavvicinandosi alla fede trasmessagli dalla madre, santa Monica. Battezzato da Ambrogio nel 387, prete nel 391, quattro anni dopo era vescovo di Ippona, dove morì nel 430. Altri santi. San Vicinio di Sarsina, vescovo (III-IV sec.); santa Fiorentina, vergine (VII sec.). Letture. Romano. 2Ts 3,6-10.16-18; Sal 127; Mt 23,27-32. Ambrosiano. 1Mac 9,23-31; Sal 25 (26); Lc 7,24b-27. Bizantino. Gal 3,15-22; Lc 4,1-15. © riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI