Tra i moniti pronunciati da papa Francesco dinanzi alle istituzioni europee (un cattolink su 4 mi ha portato, negli ultimi giorni, a Strasburgo) non poteva mancare l'appello a «ridare dignità al lavoro», declinato in termini consapevoli delle attuali condizioni economiche ma non per questo meno fedeli alla dottrina sociale della Chiesa.Ma l'uomo (o il cyborg) del XXV secolo che tenterà di ricostruire, dai link di due giorni qualsiasi di novembre 2014, come vedevano le questioni del lavoro i cattolici italiani, che idea si farà se, ad esempio, si imbatterà, oltre che nelle parole del Papa, in questi quattro frammenti?Una giovane insegnante a tempo determinato presso una scuola gestita da religiose, sposata, racconta a una grande rivista, che mostra di comprenderla, la sua amarezza per essersi vista negare il passaggio a tempo indeterminato a motivo della propria gravidanza.Su una newsletter settimanale di nicchia si sottolinea, evidentemente con ironia, che «in Italia ci vuole meno tempo a divorziare dalla moglie che a licenziare un dipendente: un dipendente è per sempre…».Un medico tedesco, primario di un ospedale cattolico, è stato licenziato per essere venuto meno, in quanto divorziato risposato, all'impegno a mantenere uno stile di vita coerente con l'insegnamento della Chiesa, e la magistratura ha confermato il provvedimento: lo riferisce con soddisfazione un quotidiano online di «orientamento».Sul blog di un intellettuale la cui stagione è iniziata col concilio Vaticano II e per fortuna non è ancora finita leggo la conclusione di una sua conferenza su «Vivrai del lavoro delle tue mani»: «La difesa e la promozione del lavoro è insieme difesa dell'uomo, promozione della democrazia, e affermazione della libertà contro il potere».Purtroppo ho perduto i link, e non riesco più ad associare questi frammenti alle homepage delle fonti, che erano (in ordine alfabetico): www.clandestinozoom.it; www.famigliacrisitana.it; www.lanuovabq.it; www.ranierolavalle.blogspot.it. Chi vuole aiutare il cyborg?
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