È interessante e anche istruttivo conoscere il modo in cui i "laici" si occupano dei temi della fede e dei credenti. È molto corretto il modo del Fatto Quotidiano, che già da molte settimane pubblica ogni domenica una presentazione del Vangelo commentata egregiamente dal vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero. Il che, però, non induce Il Fatto a evitare articoli tra l'inutilità e la blasfemia: venerdì 17 in prima pagina parlava di «scherzetti diabolici di Dio» (che per divertirsi scaricherebbe cecità, paralisi e altri mali sugli uomini); e a pagina 4, a proposito della probabile "Brexit" del Regno Unito, ricordava che «nell'urna Dio non ti vede, ma Fmi, Ue e Merkel sì». Su Repubblica, invece, il solito Corrado Augias spiegava (23 marzo) nel suo modo "laico" «il vero senso della Pasqua in senso religioso o umano»: «La festa per la rinascita primaverile della natura». Anche a Eugenio Scalfari piace, forse per la cordialità che il Papa gli mostra, occuparsi dei grandi temi della fede e bisogna riconoscere che, da "laico", lo fa in modo rispettoso. Lunedì 13, nell'omelia della Messa, Francesco aveva parlato dell'ignoranza che molti cristiani hanno di quel «perfetto sconosciuto, se non addirittura prigioniero di lusso» (parole del Pontefice), che è per loro lo Spirito Santo. Questo richiamo alla conoscenza della Terza Persona della Trinità ha stimolato Scalfari a riflettere e a scrivere il suo pensiero in cui, però, ha trovato posto soltanto un ricerca sullo "spirito" dell'uomo, quasi che fosse lo stesso di quello divino: «Ecco dunque che cos'è lo spirito: la nostra capacità di inventare pensando, di creare pensando, di raccontarci pensando». Ed eccone il frutto: «Nel cosmo non c'è nulla di immateriale, salvo i pensieri, le fantasie, la creatività. Il Dio delle religioni, quello è immateriale perché deriva da un nostro pensiero creativo. È un'invenzione, una favola che ci raccontiamo e, se non ce la raccontassimo, quel soggetto che chiamiamo Dio non esisterebbe». Peccato: per Scalfari e per i suoi lettori una delle tante occasioni perdute per capire non dirò chi è Dio Spirito Santo, ma almeno che cos'è la fede, sia pure debole, dei credenti.RIASSUNTO DEL GAY PRIDEEcco un riassunto del gay pride di sabato 11, tratto dalla cronaca del Manifesto (domenica 12). «Siamo 700mila, ha annunciato lo speaker sul carro di testa, esagerando forse di dieci volte... Roma a volte improvvisamente profuma. Un profumo intenso e persistente... Un fiume immenso colorato e sudato... ha ballato sopra e sotto i camion per festeggiare la sudatissima legge sulle unioni civili... Si è trovato a passare sotto la Chiesa del Santissimo Redentore proprio mentre una coppia di sposi usciva, lei in abito bianco col velo... La parade si è snodata per strade e per viali proprio come un serpente che si morde la coda». Resti di letture bibliche?
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: