Di questo 2020 ammutolito, spesso sola in casa, in un sentimento da prigioniera, mi resterà la gratitudine per quegli occhi che nel silenzio delle stanze mi hanno seguito, fedeli. Gratitudine per i vostri giochi e le vostre battaglie, per le vostre gelosie - come di eterni bambini. Siete semplici, voi: volete cibo, volete sonno e pace, volete carezze. Nella casa vuota vi ho voluto più bene, lieta dei tonfi degli oggetti che, rincorrendovi, fate cadere; e di come, quando c'è il temporale e il cielo tuona, proprio come bambini mi venite vicini.
E mi ha commosso, alle prime giornate chiare di febbraio, vedere come ogni mattina aspettavate il raggio di sole che per primo viola l'ombra invernale del cortile. Immobili sulla scrivania, gli occhi socchiusi, stavate come scolte: certi che il raggio non poteva non arrivare.
Dicono alcuni, lo so, che siete creature da niente. Nessuna vita che porti l'orma di Dio, però, è da niente. Nei lunghi silenzi del 2020 quanto ho sorriso agli agguati che voi gatti mi tendete dallo stendipanni in corridoio, e all'abbaiare festoso del cane al mio ritorno a casa. E penso a quanto avete dato a tanti, uomini e donne anziani o soli, in questi mesi. Creature da niente? Ma nessun amore, benché piccolo, può finire nel nulla.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: