venerdì 2 novembre 2007
Una notte di campionato all'insegna della festa, con squadre libere da impegni difensivi, bomber invitati a dare il meglio di sé (34 gol su dieci campi, record stagionale in serie A). E con l'infallibile Trezeguet, che in questi casi fa la parte del leone.
In più, l'esibizione paracinematografica di un Milan che - se mi passate l'ardito confronto - s'ispirava al mitico film di George Romero "La notte dei morti viventi". Il calcio è così: dai per spacciato qualcuno ed ecco subito chi gli viene in generoso soccorso.
Le squadre genovesi - tanto per dire - han fatto la gioia delle milanesi: quattro gol dell'Inter al Genoa, cinque del Milan in casa della Samp. Alla faccia della crisi... Tutto sommato, si poteva anche fare a meno di giocare: il calcio inteso come scienza (Brera avrebbe citato Euclide) è un'altra cosa. Così com'è un'altra cosa quando si trascorrono almeno settantadue ore (non c'è bisogno di più per scoprire la bufala) a parlare di moviola. La quale è non solo lo strumento degli incompetenti, ma anche l'ultima spiaggia degli urlatori.
Il «caso Napoli-Juve» ha portato in prima pagina - e in apertura di tg - il peggio del settore, aggiungendo alle esibizioni dei paroliberi tradizionali e dei moviolisti in servizio permanente effettivo anche un paio di sentenze dei tribunali calcistici, a dimostrazione che la crisi della giustizia in questo Paese è ormai totale. Zalayeta non è semplicemente indagato - come s'usa altrove - ma immediatamente condannato come sleale tuffatore e truffatore, additato al pubblico disprezzo non solo come "pedator furbastro" ma anche, nel nome di una presunta etica dello sport, come goleador cialtrone.
Il giorno dopo, tante scuse signor Panterone (revocate le due giornate di squalifica per il volo d'angelo simulato su Buffon che ha generato il secondo rigore contro la Juve). Come non detto, assolto per non aver commesso il fatto, innocente, generoso, altruista, applausi: al punto che - a ben vedere - non mi fido neanche di questa santificazione postuma. Perché il tutto avviene all'insegna della moviola, strumento che esalta la stupidità e la cialtroneria.
Molti addetti ai lavori sanno che la moviola è falsa e bugiarda, e questo fa parte del gioco; ma sanno che è anche disonesta, come hanno rivelato le intercettazioni di Calciopoli e come è capitato di vedere in quei supermovioloni che riescono a manipolare la verità istantanea, a fare ricostruzioni ad arte con palloni che entrano o escono dalle aree secondo volontà del manovratore, sputi che volano se fa comodo farli volare, gomiti che spaccano se interessa far vedere il sangue: e il giudice sportivo che si beve tutti questi cocktail nel nome della Prova televisiva ed emette sentenze ad hoc.
Povero calcio, un tempo ricco e felice perché pieno di magiche incertezze,
di avvincenti dubbi, di gloriosi misteri,
di scrupoli ancestrali. Ripenso con nostalgia al passato e vi consiglio un breve ma intenso esercizio calciospirituale: domenica sera c'è Juventus-Inter, un tempo derby d'Italia, oggi attesissimo confronto per Moviole & moviolisti. Non v'aspettate una prova d'alta tecnica in campo. Non interessa...
Auguriamoci una bella Prova Tivù.
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