Se ti arriva su Facebook la richiesta di amicizia da parte di Dio non puoi che pensare a uno scherzo, per di più irriverente. Ma se poi chi c'è dietro quell'account ti suggerisce le amicizie virtuali con persone che subito dopo ti trovi davanti in carne ed ossa bisognose del tuo aiuto, le cose si complicano e gli interrogativi si moltiplicano. È questo lo spunto piuttosto originale da cui parte God friended me, serie televisiva statunitense ora in onda in prima visione in chiaro su Italia 1 il sabato alle 16,30. Al centro della vicenda, ambientata a New York, il giovane Miles Finer, ateo convinto nonostante il padre pastore evangelico. Miles sogna addirittura di sfondare come autore e speaker di podcast sull'ateismo. Ed è a lui che Dio manda una richiesta di amicizia su Facebook. Per più volte il ragazzo la rifiuta, ma poi l'accetta nel momento in cui gli compare davanti una nuvola uguale a quella della foto del profilo dell'insistente internauta. Subito dopo gli viene suggerita l'amicizia con un uomo che sta tentando il suicidio e che Miles salva all'ultimo istante diventando così un involontario vettore di cambiamento nelle vite di chi lo circonda, compresa Cara Bloom, una giovane giornalista on line con la crisi della pagina bianca, o più esattamente dello schermo vuoto, che diventa amica e qualcosa di più di Miles. I due, insieme a un altro amico, l'hacker Rakesh Sehgal, si metteranno alla ricerca di chi si nasconde dietro l'enigmatico account, sempre che si nasconda qualcuno. Nel frattempo i tre ragazzi saranno di aiuto ad altri sconosciuti e a loro stessi migliorando i rispettivi rapporti familiari e di lavoro. Insomma, in God friended me c'è del buono, anche se la serie è stata bollata come melensa e banale. Forse per questo non è andata oltre le due stagioni (la seconda e ultima si è da poco conclusa negli Stati Uniti). Eppure, l'idea di unire un piano divino ai moderni mezzi di comunicazione con un Dio digitale e sempre connesso, non è male, soprattutto se sviluppata in modo garbato come in questo caso, con sullo sfondo temi importanti come l'accoglienza o il rispetto delle diversità, oltre a una riflessione, sia pure semplificata, su fede, vita e felicità.
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