Ogni piccola goccia d'acqua può formare un fiume che scorre, così ogni piccolo nostro gesto di gioia forma il tuo messaggio, Signore Gesù, che scorre nella nostra vita e in quella del nostro prossimo.
Di solito a parlarci ogni giorno convochiamo qui persone famose che, nel bene e nel male, hanno lasciato i loro nomi nella storia. Questa volta, invece, ho scelto una voce comune e semplice. Qualche tempo fa su un mensile ho trovato un'antologia di preghiere per bambini che una maestra di Merano, Anna Colle, aveva composto e faceva recitare ai suoi alunni quando si trovavano insieme a Messa. Ne ho scelta una perché un po' tutti abbiamo a riscoprire la semplicità e la freschezza di cuore, quell'infanzia spirituale, esaltata da Gesù, che non è però bamboleggiamento o ingenuità, ma è fiducia, serenità, speranza.
L'idea di questa invocazione è limpida: il messaggio cristiano si chiama "vangelo", cioè "bella, gioiosa, buona notizia". In un mondo incupito e triste, realistico fino al pessimismo, il cristiano dovrebbe far entrare il respiro dell'attesa, della pace, della letizia, della festa. È bella l'immagine della goccia d'acqua. La convinzione che una stilla di bene in un deserto di male sia sprecata e inutile fa sì che troppo spesso ci asteniamo dai piccoli atti di generosità e di carità. E così i deserti s'allargano. Ognuno di noi, invece, se lasciasse cadere una goccia di amore, una parola di luce, un atto di sostegno, potrebbe dar vita a un fiume di gioia e di bene che irrighi e fecondi la storia.
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