Ci salveranno le donne? Magari! Fatto sta che dopo la consueta, purtroppo doverosa, dose letale di orrori ucraini, sulle poche pagine rimanenti fioriscono belle storie al femminile. Ad esempio Elena Piancastelli, 25 anni, asso del softball (il baseball al femminile). Elvira Serra sul "Corriere" (6/4) racconta come sia stata ammessa all'Home Run Derby, ossia tra le maggiori stelle della disciplina, lei che, italianissima volata da bambina negli Usa con la famiglia, oggi gioca in Giappone a Kyoto, nel campionato più importante al mondo. Tutta la pagina trasuda gioia, gioia autentica, come sempre dovrebbe essere quando si parla e scrive di sport. «Non potrei sentirmi più felice. Adesso, tra l'altro, c'è la fioritura dei ciliegi». Stesso meraviglioso sorriso sul volto splendente di Clio Alessi, che di anni ne ha appena 8, vive a Palermo ed è una delle migliori giocatrici di scacchi al mondo. Colleziona trofei su trofei e, scrive Felice Cavallaro sul "Corriere" (5/6), «spiazza la precisione linguistica e la saggezza (...) dell'esile e biondissima mascotte del "Palermo Scacchi", il circolo dove tutti la temono e la amano». Nessuna spocchia, lei è una bambina che si diverte giocando. Spiega: «Perdere è bello perché dagli errori si impara a non rifarli». Bambina fortunata, anche e soprattutto perché deve avere dei genitori avveduti. A evitare il quadretto edulcorato di un universo femminile paradisiaco ci pensa la pagina di Daniela Mastromattei ("Libero", 6/4) sulle donne che si sbranano. Titolo e catenaccio: «Altro che solidarietà. Anatomia della competizione femminile. Le donne amano farsi lo sgambetto. Istinto, reazione chimica e una rivalità che si tramanda da madre in figlia». Famiglia, dicevamo: «Molto dipende dall'educazione ricevuta, poiché l'arte della competizione viene insegnata fin da bambine». Avete letto bene: "arte".
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