In questi giorni molte pagine sulla Shoah e sui tanti nostri “fratelli maggiori” vittime di una delle più grandi tragedie della storia: Giornata della Memoria! Tempi vissuti a una certa età. Nel caseggiato dove allora vivevo, c'era una famiglia ebrea di nome oggi illustre, e nessuno degli inquilini ne denunciò la presenza. Per fortuna! Sarebbe stata altra vergogna, come purtroppo altrove è stato... Ma talora è in pagina anche la memoria di certe giornate. Per me di recente due volte. Qui (26/1, p. 19: «La sorpresa del Concilio») Ettore Malnati ricorda quel 25 gennaio 1959, quando papa Giovanni nella Basilica di San Paolo annunciò a sorpresa la convocazione del Concilio, del primo Sinodo della Diocesi di Roma e la riforma del Codice di Diritto Canonico... Dopo 60 anni memoria viva: ero a pochi metri dal Papa, tra gli ammessi dopo l'extra omnes perché con i miei compagni avevamo fatto i chierichetti alla celebrazione precedente. Vidi le facce sbalordite e non del tutto pacifiche dei cardinali di prima fila: ricordo benissimo la barba bianca di Tisserant e altri segni di meraviglia. Per me “memoria” dell'avventura del Concilio ormai lontano eppure allora vissuto da vicino... E non basta: altra memoria di una certa giornata. Domenica “Corsera” (p. 31: «La lunga storia dei Patti Lateranensi. Chiesa e Stato allo stesso tavolo». Gianguido Vecchi sul libro di Giancarlo Mazzuca, “Quei Patti benedetti”, con la vicenda della fine del dominio temporale dopo Porta Pia e fino al Concordato del 1929, poi fino al 1984. Per me altra memoria di una giornata. Nel 1970 ero nello studio del cardinale Angelo Dell'Acqua, vicario di Roma, quando per telefono Paolo VI gli dette l'incarico di andare a suo nome a Porta Pia, nel centenario del 20 settembre, per celebrare una Messa – alla lettera! – di «ringraziamento». Dell'Acqua emozionato e quasi sbalordito! Proprio una bella memoria!
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