No davvero, i giornali non sono tutti uguali come adontano i denigratori, che a volte sono anche amanti non corrisposti, magari aspiranti giornalisti delusi nel loro accostarsi alle redazioni, rimasti a galleggiare nel limbo dei collaboratori, o neanche lì. "Tanto i giornali sono tutti uguali" sibilano. Controlliamo, a partire dal titolone di prima pagina di dieci quotidiani (questo escluso) di giovedì scorso (4/11). I temi, con una doppia eccezione, sono due: gli abusivi del reddito di cittadinanza e la singolar tenzone tra Salvini e Giorgetti nella Lega. I titoli "neutri" non esistono, anche perché nessun quotidiano è uno shampoo. Però, sul reddito di cittadinanza, puoi essere liscio come il "Messaggero": «Reddito, truffe per 174 milioni». "Libero" è liscio ma con brio, non rinunciando alla stoccata ai pentastellati: «Scandalo di cittadinanza. Yacht, Ferrari e ville col reddito grillino». Il "Quotidiano nazionale" rispolvera un'espressione antica, che funziona sempre a patto di rinunciare all'originalità: «I furbetti del reddito di cittadinanza». Si può essere effervescenti come il "Giornale", con il suo titolo per tifosi: «Sussidio grillino, ora basta. Ladri di reddito». Ci sono titoli che cercano di dare più notizie possibile nel minor spazio possibile, senza suggestioni, senza vellicare il palato del lettore pasionario, forse perché certi quotidiani hanno lettori che non amano gli strilli. "Stampa": Salvini, strappo sovranista. Scontro aperto con Giorgetti», più colorato ma assai simile al "Corriere": «Lega, contromossa di Salvini. Vertice sulle critiche di Giorgetti». Il "Tempo" non ha tempo da perdere e passa immediatamente alle conclusioni: «Salvini vuole far fuori Giorgetti». Fedele allo stile allusivo, schierato ma non sguaiato, il "Manifesto": «Lega, Salvini si prepara alla conta». Infine le eccezioni. Dal "Fatto" potremmo aspettarci un titolo politico, invece ecco il Covid: «63 morti e fuga dalla terza dose». La "Repubblica" lancia un proprio forum con i sindaci del Meridione, da Napoli a Bari: «Recovery, l'ultimatum del Sud». Ce n'è per tutti i gusti più uno, come i bonbon di Harry Potter.
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