Ieri notavo che una frasetta su "Libero", tratta da un dialogo di molte ore e riferita dopo mesi fuori contesto, per la quale il Papa crede "l'Islam irreformabile" e negato a dialogo e modernità, era in contrasto con tanti scritti e parole del teologo Ratzinger e dello stesso Benedetto XVI e soprattutto che pareva un tentativo di "Libero" di arruolare anche il Papa tra i discepoli di Oriana Fallaci. Prudenza dunque! Macché! Giornali come ciliegie. Ecco "Repubblica": "Il Papa e i musulmani. Ma esiste un Islam riformabile". Magdi Allam tutto preoccupato dice il contrario e conclude accorato: no, "caro Papa", la realtà è diversa, "altrimenti sarebbe una catastrofe per tutti, musulmani e no". Totalmente d'accordo, ma non valeva la pena di dubitare che quella frasetta appiccicata al Papa dal giornale sponsor principale della Oriana Fallaci fosse cosa seria? "Repubblica" e "Libero" due ciliegie? E sempre ieri c'è altro, come allegria, ancora su "Repubblica"(p. 16): Augias risponde solenne a due lettori intrepidamente atei e sentenzia il non senso della domanda su Dio: "Dov'è Dio? Ma domandiamoci dov'è l'uomo". Libertà, ma con piccolissima replica: nella fede cristiana il "luogo" di Dio è proprio l'uomo, e dove l'uomo soffre lì è Dio che soffre con lui, e si offre per aprire un futuro di felicità. Con i giochi di parole non si cambiano le cose. Vale anche per il fiero monito dell'"Unità"(p. 27): "Cara Unione, senza laicità non c'è futuro"! Già, ma la laicità a modo vostro non ha neppure presente: il 12 giugno insegna"
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