Gesti d’amore che mostrano la “forma” del Vangelo
venerdì 27 settembre 2024
Che “forma” ha la fede nella storia? Come mostrare al mondo il volto di un Dio che si piega sulle nostre ferite e condivide la nostra sofferenza? Non c’è dubbio che proprio dalla capacità di amare si riconoscano i testimoni del Vangelo. Un’esperienza che passa prima di tutto dalla vicinanza e dalla cura di chi è nel bisogno, di chi è nel dolore, di chi si trova nel buio. Tra i tanti maestri su questa via troviamo anche san Vincenzo de’ Paoli. Nato a Pouy in Guascogna il 24 aprile 1581, da giovane era stato guardiano dei porci. Prete a 19 anni, nel 1605, mentre era in viaggio da Marsiglia a Narbona, fu fatto prigioniero dai pirati turchi e venduto come schiavo a Tunisi. Nel 1607 venne liberato dal suo stesso «padrone», che grazie a lui si era convertito al cristianesimo. Arrivò quindi a Roma e poi a Parigi: divenne parroco nel 1612 nei pressi della città, dedicandosi in particolare ai bisognosi. Alla sua scuola si formarono sacerdoti, religiosi e laici che divennero poi gli animatori della Chiesa francese. Promosse una forma semplice e popolare di evangelizzazione. Fondò i Preti della Missione (Lazzaristi) e, insieme a santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità (1633). Per lui la regina di Francia inventò il Ministero della Carità. E da insolito «ministro» organizzò gli aiuti ai poveri su scala nazionale. Morì a Parigi il 27 settembre 1660 e fu canonizzato nel 1737. Altri santi. San Caio di Milano, vescovo (II-III sec.); beato Lorenzo da Ripafratta, religioso (1373-1456). Letture. Romano. Qo 3,1-11; Sal 143; Lc 9,18-22. Ambrosiano. Gc 4,13-5,6; Sal 61 (62); Lc 20, 1-8. Bizantino. Fil 1,27-2,4; Lc 6,17-23b. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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