A un capo del filo digitale c'è papa Francesco: racconta “Vatican News” ( tinyurl.com/y3bhzgqe ), ripreso da varie agenzie online, che lo scorso 13 giugno è comparso sull'account Twitter dell'associazione spagnola iMisión un suo videomessaggio di due minuti, girato verosimilmente con uno smartphone nelle stanze di casa Santa Marta. Si rivolge ai «missionari digitali di lingua spagnola» raccomandando loro di praticare – sottinteso: abitando nella Rete – due atteggiamenti evangelici: la prossimità e la tenerezza. All'altro capo del filo digitale c'è, di fatto, una religiosa: si chiama Xiskya Valladares, è nata in Nicaragua ma vive in Spagna ed è nota come «la monja tuitera», la suora twittatrice, giacché su Twitter sono 62mila quelli che la seguono (15mila sulla pagina Facebook dell'associazione; 8mila su Instagram; 1.700 su YouTube). È lei che ha cofondato, insieme a Daniel Pajuelo, iMisión ( tinyurl.com/y2bnsrjr ): «Cattolici di vari movimenti, comunità, famiglie religiose... di tutti gli stati di vita», che condividono «la stessa inquietudine e la stessa vocazione: evangelizzare in internet». L'evento della iJornada 2019 fa seguito agli altri 4 succedutisi dal 2014, e si è svolta «di persona» a Palma di Maiorca, sabato 8, e su Twitter il successivo giovedì 13, con i medesimi contenuti: una relazione su «Dieci chiavi per evangelizzare in internet», cinque gruppi di lavoro (io sarei stato incerto se scegliere «Una spiritualità per stare nei social network» o «Intelligenza collaborativa per la sinodalità quotidiana»), la conclusione su «La tenerezza come canale di comunicazione in Papa Francesco». Sul sito ci sono anche, dal 2018, dei corsi online di «evangelizzazione sui social network», ricchi di contenuti ma dai costi decisamente abbordabili. Non poteva mancare un decalogo degli iMisioneros: mi appunto l'articolo 3, «La chiave della testimonianza», l'articolo 6, «La carità prima di tutto», e il 9, «Dall'incontro digitale all'incontro personale». Come direbbe Bruno Pizzul: tutto molto bello.
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