Brutta idea quella di riaprire vecchi cassetti e rileggere antichi appunti per racconti mai scritti, ricordi e impressioni di tempi passati. C'è il pericolo di perdersi nel labirinto di pensieri ai quali oggi si darebbe forse nome e descrizioni differenti. L'idea era fare spazio nella mia libreria e distruggere tante pagine di piccoli notes, spesso senza data precisa, con descrizioni di fatti e persone che hanno avuto importanza solo per me. E sopra tutto ritrovare l'ansia e la prima paura di non saper comunicare il mio pensiero o meglio i segni di una propria strada e l'inizio quasi d'angoscia, come assistere al film della propria esperienza di vita.
Allora eliminare? Sembra di gettare via anni del proprio cammino, ma a chi possono essere utili le righe di un diario scritto quasi sempre sotto le veloci impressioni di un fatto o di una commozione? Il mondo ha preso una tale velocità che diventa quasi impossibile camminare con il medesimo passo. Come una sfera veloce che ti corre accanto, di cui riesci a mantenere lo stesso ritmo per qualche anno della tua giovinezza e poi devi lasciarla andare perché i tuoi passi rallentano. Così devi saper accettare di accompagnare i tuoi figli a un treno più veloce e sorridere, anche fra le lacrime, quando sai che non saprai comprendere il loro linguaggio. Prova a tornare indietro e vedrai che anche tu hai abbandonato chi ti amava per proseguire sulla tua strada. Vedrai che anche a te non sono mancate le ore solitarie, il tempo perduto, l'assenza della realtà quando ti sentivi come le foglie delle betulle nel vento, quasi specchietti d'argento. Ma la forza del richiamo del nuovo, il coraggio dell'abbandono di una antica sicurezza, l'ansia di un cammino che dipendeva solo da te ha dato al tuo sguardo un colore diverso. La distanza di chi ti aveva amato era diventato una necessità e un dovere per il futuro cui tutti siamo chiamati.
Allora ho richiuso i miei appunti nelle loro buste per non avere il coraggio di distruggerli e perché erano realtà vissute, pene e felicità reali che sembravano ribellarsi a una fine tanto poco gloriosa. Tutti abbiamo conservato piccoli appunti del passato, forse non scritti sulla carta ma certo segnati nell'animo. Sono la via personale che ci aiuta ad accettare un presente forse non scelto o desiderato, ma sempre valido per la vita del mondo. Se abbiamo paura della solitudine leggiamo un libro, incontriamo chi è più povero, offriamo il braccio a chi non può camminare, ascoltiamo la storia di chi non ha mai avuto famiglia. È bello veder sorridere chi prima piangeva.
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