La Fiat 500L nera si era fermata di colpo. Papa Francesco era sceso, si era avvicinato alla folla in attesa e aveva accarezzato e poi baciato sulla fronte un bambino di 10 anni, Michael, sofferente di paralisi cerebrale. Succedeva lo scorso settembre, all'arrivo del Papa a Filadelfia, ultima tappa del viaggio a Cuba e negli Stati Uniti. Quell'auto «italiana» fu ripresa dalle televisioni di tutto il mondo e vista da miliardi di persone; poi fu messa a disposizione dell'arcidiocesi di Filadelfia. Il 29 gennaio sarà battuta all'asta durante una serata di gala dedicata a reperire fondi per beneficenza. Il ricavato andrà a sostenere il reparto di neurologia infantile dell'ospedale pediatrico della città. Il cerchio «aperto» dalle tenere carezze del Papa, sceso dall'automobile nera, al piccolo Michael si chiude con un'asta benefica. In realtà c'è anche un altro finale di questa storia: i genitori del bambino erano stati intervistati da numerosi giornalisti e avevano raccontato le loro difficoltà quotidiane, tra cui quella di muoversi con il piccolo inchiodato alla sua pesante carrozzella.Il Washington Post aveva lanciato una sottoscrizione che ha scatenato una gara di solidarietà in tutti gli Stati Uniti. Tra i più generosi contributori c'è J.J. Abrams, il regista dell'ultimo Star Wars, con un'offerta di 50mila dollari. Ora Michael con la sua famiglia si sposta su un furgoncino con una piattaforma elevatrice per poter caricare a bordo senza problemi la carrozzella. Una vettura, a suo modo, famosa. Come la 500L nera del Papa.
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