Artisti come Giampiero Artegiani hanno goduto di un solo istante di fama, poi più nulla. Eppure nel loro repertorio esistono canzoni coraggiose che, come Eterno Padre, non abbisognano di commenti. Basta leggere.
«Ma è possibile che se io ti parlo da qui…? Da questo piccolo pianeta tra miliardi di pianeti, da questo povero quartiere di una zona popolare… Ma è possibile che da lassù, ascolti me che parlo da quaggiù? Da questa strada che finisce in mezzo a un prato, da questo mio balcone che sa di rosmarino, davanti a questo cielo che mi sento nessuno… Ma è possibile che se io ti parlo da qui, Tu… mi senti? Io, che ho risolto i miei problemi troppo spesso con le mani, io che ti ho considerato solo quando ho bestemmiato, io che mi chiedo come in caso di bisogno mi aiuteresti, se stai sempre appeso a un legno… Eppure in questo istante di questa notte azzurra, sei lì che ascolti un uomo che parla dalla terra… Eterno Padre tra gli angeli, volevo dirti che la vita è proprio bella… Voglio dire che sei stato proprio bravo, perché la vita deve avere un motivo… Ma è possibile che se io ti parlo da qui, Tu... mi senti?»
Avrebbe meritato di più, Artegiani: come del resto meriterebbe di essere ricordato questo suo gioiellino intriso di tenerissima umanità, d speranza e di schietta fede.
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