Enti religiosi, avviata la sanità integrativa
giovedì 17 gennaio 2019
Il panorama dell'assistenza sanitaria integrativa, che attualmente registra oltre 75 fondi sorti su iniziative di varie casse e rappresentanze sindacali, si arricchisce di nuovi fondi di categoria nel campo degli enti religiosi. Lo scorso novembre è stata sottoscritta dall'Agidae, l'associazione dei gestori di Istituti dipendenti dell'autorità ecclesiastica, la costituzione del Fondo ASI per i lavoratori del settore socio-sanitario-assistenza ("Salus Agidae socio sanitario"). L'iniziativa dell'Agidae completa l'applicazione dell'accordo contrattuale 2016-2018 tra alcuni sindacati del settore (Snals, Cisl, Uil, Sinasca) e le rappresentanze degli enti datori di lavoro, e originariamente prevista a titolo sperimentale. Il nuovo Fondo è alimentato anche da un contributo, a carico esclusivo del datore di lavoro, di 5 euro e per tredici mensilità, in favore di ogni lavoratore dipendente. Sono ora in corso le procedure di avvio per la copertura sanitaria dei lavoratori interessati, in seguito alla definizione del Regolamento e di convenzioni con il partner assicurativo Unisalute. Come da statuto, può aderire all'assistenza sanitaria integrativa il personale religioso che opera presso gli enti ecclesiastici interessati. La facoltà di iscrizione è estesa anche ad altro personale religioso che faccia comunque parte di Ordini e di Congregazioni religiose residenti in Italia. In tema di assistenza, il nuovo Fondo si aggiunge al vigente contratto Agidae 2017-2019 che prevede trattamenti più favorevoli nella tutela della salute dei dipendenti, come l'esclusione delle gravi infermità e delle terapie salvavita dal periodo di comporto delle malattie nel corso dei rapporti di lavoro.
ASI Istruzione. Più recente invece la istituzione dell'omologo Fondo sanitario "ASI Istruzione" per i dipendenti delle scuole non statali e delle università pontificie che applicano i contratti Agidae. Il relativo statuto è stato sottoscritto, in sede notarile, lo scorso 8 gennaio. Il welfare sanitario negli enti religiosi prende il via pur in assenza della partecipazione del sindacato Cgil, critico verso l'impostazione del nuovo sistema, realizzato dall'Agidae con due diversi fondi sanitari integrativi, distinti e separati per il settore della scuola e per il settore socio sanitario per il rispetto delle loro peculiarità.
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