Dio non sta nelle parole, eppure passa dalle parole; Dio non sta nel pensiero, eppure può essere pensato; Dio sta in un pezzo di pane, l’unico segno capace di mostrare al mondo la sua vera potenza. Potrebbe essere questa la sintesi della vicenda umana e spirituale di uno dei pilastri del pensiero cristiano occidentale, san Tommaso d’Aquino. L’autore della «Summa Theologiae» dedicò l’intera esistenza a costruire un pensiero su Dio, fino a quando, davanti all’Eucaristia la mattina del 6 dicembre 1273 a Sanseverino, ebbe una visione che cambiò tutto. Dopo quel momento, che non fu l’unica sua esperienza mistica, infatti, il “dottore angelico” non scrisse più nulla, reputando “come paglia” tutto il lavoro svolto fino ad allora. L’autore di inni eucaristici come «Pange lingua» o «Adoro te devote», era nato nel 1224 a Roccasecca (Frosinone); entrato tra i domenicani a Montecassino, si formò presso le scuole teologiche europee più importanti del suo tempo, avviando un’enorme opera di sintesi tra l’eredità di Aristotele e la tradizione cristiana. Tra il 1248 e il 1252 fu discepolo di sant’Alberto Magno a Colonia. A Parigi cominciò anche l’impegno dell’insegnamento che dal 1259 continuò in Italia. Morì a Fossanova nel 1274. Santo dal 1323, nel 1567 fu proclamato dottore della Chiesa.
Altri santi. San Giacomo, eremita (IV sec.); beato Bartolomeo Aiutamicristo da Pisa, religioso (XIII sec.).
Letture. Romano. Eb 10,1-10; Sal 39; Mc 3,31-35.
Ambrosiano. Sir 44,1;48,1-14; Sal 77 (78); Mc 4,26-34.
Bizantino. Gc 3,1-10; Mc 11,11-23.
t.me/santoavvenire
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