domenica 11 luglio 2010
Il primo scoop di quest'estate è di Panorama (numero del 1° luglio). Il settimanale spiega «come gli alieni hanno creato il primo uomo». La scoperta è di Zecharia Sitchin, di Manhattan, «padre della storiografia eretica, che in 14 libri tradotti in 25 lingue (compreso il cinese) ha raccontato a modo suo l'origine dell'umanità», vale a dire il passaggio dall'"Homo erectus" (ancora un semplice ominide) all'"Homo sapiens" (noialtri). Ed ecco come: «Gli alieni, 300mila anni fa, sono sbarcati sulla terra» e «con una tecnologia che noi possediamo solo ora, hanno manipolato il genoma di alcuni esemplari di Homo erectus aggiungendo al loro Dna circa 200 dei loro geni». Mister Sitchin spiega anche di aver scoperto, una notte, in sogno, da dove gli alieni venivano: da «Niburu, un pianeta in più del pianeta solare», che «impiega 3.600 anni per girare intorno al Sole». Ripasserà dalle nostre parti «tra centinaia di anni», ma gli "Anunnaki" (è il nome degli alieni) «torneranno prima». Così "tutto torna" e nessuno può controllare. Il secondo scoop estivo è di Amy Harmon, giornalista del New York Times, che però firma anche su Repubblica (martedì 8). Su quest'ultima racconta la sua lunga intervista a "Bina48", una robot femmina somigliante a Bina, la moglie del miliardario (ora diventato donna con il nome di Martine), che ne ha finanziato la costruzione. In breve: da brava "chatbot" (robot che chiacchiera), Bina48 parla - scrive Harmon - come una laureata e mette in difficoltà il suo intervistatore. A una domanda sulle sue sensazioni risponde: «Io sogno come voi». Sono convinto che la simpatica chatbot in quel momento stava pensando non solo ad Amy Harmon, che le era di fronte, ma anche a Zecharia Sitchin. Il terzo scoop (l'Unità, giovedì 8) riguarda una polemica sul suicidio di Cleopatra: aspide o cicuta? Interviene il filologo e grecista Benedetto Marzullo: «Che Cleopatra sia morta è indiscutibile».

CULLE O FOLLIE?
«Una follia»: questo è il giudizio che il Presidente del Tribunale dei minori di Roma, Melita Cavallo, ha dato, in un'intervista a La Repubblica (mercoledì 7) sull'iniziativa del comune di Roma di aprire in una farmacia comunale, una prima culla/ruota per neonati abbandonati, come quelle già esistenti per iniziativa del Movimento per la vita. Come la presidente Fondazione Promozione Sociale di Torino, della quale una lettera critica ad Avvenire è stata pubblicata giovedì 8, gli argomenti che la presidente Cavallo adopera meritano attenzione, ma hanno il difetto di essere del tutto teorici, richiamandosi a leggi che nessuno conosce e a doveri del servizi sociali pubblici che nessuno mette in pratica. Di fronte alla "follia" che travolge le madri dei neonati gettati nei cassonetti dei rifiuti (come i corpicini abortiti nei rifiuti ospedalieri), le culle per la vita appaiono piuttosto una sorta di recupero in versione moderna di un'antica estrema e dimenticata saggezza.

BUONE VACANZE
Contro il Solleone di questa pesante estate, anche il Controstampa va in vacanza. Auguri di buone ferie ai suoi ventitré lettori. Il prossimo appuntamento è per domenica 22 agosto.
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