«The Dream of Gerontius» di Elgar corale viaggio dell'umanità penitente
domenica 14 gennaio 2007
L'oratorio The Dream of Gerontius segna il punto di incontro tra due figure centrali della vita artistica, culturale e religiosa della Gran Bretagna: il compositore Edward Elgar (1857-1934) e il cardinale John Henry Newman (1801-1890), la cui conversione al cattolicesimo suscitò un grave scandalo negli ambienti anglicani nell'Inghilterra vittoriana. Nel 1889, in occasione del suo matrimonio, Elgar aveva ricevuto in dono il testo di Newman, a quei tempi un vero e proprio bestseller, e ne era rimasto profondamente affascinato; dopo otto anni di assidue letture, in cui aveva «assorbito la poesia» e «assimilato i pensieri dell'autore» nei suoi «impulsi musicali», il compositore decise di conferire forma e sostanza melodica alle vicende narrate nel poema di Newman e l'oratorio per tenore, mezzosoprano, basso, coro e orchestra The Dream of Gerontius - dedicato "Ad Majorem Dei Gloriam" - venne eseguito per la prima volta il 3 ottobre 1900 durante il Birmingham Triennial Festival. Al di là di qualsiasi conflitto confessionale cattolico-protestante, l'opera viene oggi unanimemente considerata uno dei capisaldi della musica britannica di ogni tempo; pagine come il grandioso inno corale Praise to the Holiest in the Height o la commovente ninnananna conclusiva Softly and gently (con la sua inconfondibile temperie wagneriana) rappresentano i vertici creativi del percorso di immedesimazione con cui Elgar ha tratteggiato la figura del protagonista: «Ho immaginato Gerontius un uomo come noi stessi, non un prete o un santo, ma un peccatore; ovviamente, un peccatore penitente'». è proprio questa la chiave di lettura suggerita per avvicinare l'interpretazione offerta, sotto l'ispirata direzione di Colin Davis, dalle compagini London Symphony Chorus & Orchestra, insieme con il terzetto di cantanti solisti costituito da David Rendall, Anne Sofie von Otter e Alastair Miles (2 Sacd pubblicati da LSO Live e distribuiti da Sound and Music); un'esecuzione dal vivo vibrante e appassionata, in cui gli ultimi istanti di vita di Gerontius (con la toccante consacrazione alla Vergine) e il viaggio della sua anima nel mondo dell'aldilà, al cospetto di demoni e angeli, acquista idealmente il significato di un epico cammino iniziatico di dantesca memoria.
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