Al bivio fatale dell'ultimo capitolo del romanzo Draghi, i quotidiani imboccano strade opposte. Ci sono i costernati e gli entusiasti; i primi propendono per l'omicidio, per i secondi fu suicidio. Così è se vi pare. E in questo modo andremo alle urne. In edicola gli schieramenti sono cotti e mangiati. Ora, se due titoli sono uguali è una coincidenza fuggevole, forse; se i titoli uguali sono tre o più, e ricorrono alla stessa metafora, allora è un coro greco. Eccoli, tutti in apertura di pagina interna (le citazioni sono dai quotidiani di giovedì 21/7): «Salvini, Conte e Berlusconi staccano la spina al governo» ("Repubblica"); «Salvini e Berlusconi staccano la spina. I vigliacchi del draghicidio» ("Stampa", titolo al commento di Lucia Annunziata); «Il centrodestra stacca la spina al governo Draghi» ("Messaggero"). In prima, toni forti: «L'Italia tradita» ("Repubblica"); «Vergogna» ("Stampa") e «L'ora più buia» (il "Quotidiano nazionale" evoca Churchill). Sobrio nei toni (in prima pagina) ma inequivocabile nell'interpretazione (all'interno) è il "Corriere": «Addio al governo Draghi» e «Così centrodestra e Movimento hanno affossato il governo Draghi». Del "Corriere" i fan di Ennio Flaiano apprezzeranno l'incipit del profilo di Draghi tracciato da Antonio Polito: «Non si può manco citare il "Marziano a Roma" perché Draghi è romano come pochi». Piace la metafora della nave: affondata o auto affondata? Due interpretazioni incompatibili. «Draghi si affida al Pd e si fa esplodere» ("Giornale"); «Draghi si autoaffonda» a pagina 1 e «Mario si è auto-sfiduciato» a pagina 2 ("Fatto"; sull'uso del trattino dopo "auto" attendiamo lumi dai travaglianti); «Il suicidio di Draghi» ("Tempo"). La "Gazzetta dello sport" opta per il siluramento esterno: «Il governo affondato». Dalla curva sud gli ultrà di "Libero" inneggiano: «Dai che si vota».
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