Tempo addietro, ho appreso che nella famiglia di un famoso mulino da spot, quella originaria (anni Novanta), il papà era giornalista e la mamma insegnante, come capita nella mia. Davvero, questi mestieri sono più vicini di quel che sembra: in tutti e due i casi bisogna essere bravi a comunicare dei contenuti che si possiedono cercando di adattare il proprio linguaggio ai diversi destinatari. Mi sono confermato nell'idea quando, ripensando ai blog che seguo e gli amici dei social network, mi è saltata all'occhio la pattuglia di insegnanti laici (dei chierici dirò un'altra volta) dei quali leggo volentieri le storie e i pensieri in tema di religione e di Chiesa. Penso a Christian Albini (che ha un blog personale), a Gilberto Borghi (che sul blog "Vino Nuovo" è in compagnia di un vero "collegio docenti"), a Emanuele Fant (del quale il blog di Costanza Miriano riprende la rubrica su "Credere"). Allargo lo sguardo fuori dalla Rete e mi vengono in mente anche un insegnante ancora in servizio, Andrea Monda (che su Tv2000 conduce "Buongiorno professore"), e due che lo sono stati, prima di fare e divulgare teologia a tempo pieno: Andrea Grillo e Brunetto Salvarani.Molti di questi non sono solo insegnanti: sono insegnanti di religione cattolica, "ora complessa" e spesso discussa, nonché l'ora scolastica nella quale «tutto il mondo sembra buono, anche il professore» (Antonello Venditti). Mi piace allora sottolineare che questi (e, immagino, altri di cui non so), così capaci di farsi intendere in Rete e in genere in pubblico in tema di fedi, di Vangelo e di vita ecclesiale, si sono fatti le ossa a scuola, imparando a misurare sul severo e talvolta severissimo metro degli studenti "avvalentisi" la loro capacità di comunicare e di ascoltare. Del resto, è possibile che, sempre più, la comunità delle persone con le quali vogliamo condividere discorsi di fedi, di Vangelo e di vita ecclesiale assomigli a quei loro studenti.
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