Dilettanti allo sbaraglio: in tv passano e via, ma arrivano anche in pagina, e li rimangono. Il guaio è che qualcuno pare credersi professionista. Capita anche in materia di religione a quelli – per fortuna pochi e pagine sempre le stesse, ossessivamente “piagnone” – che da sette anni considerano ancora “non chiuso” il fatto storico delle rinuncia di papa Benedetto. Alle fissazioni non c'è rimedio! Ma succede altro. Se per esempio sul “Fatto” (6/1, p. 22) leggi che «Le religioni tradiscono le scritture» se e quando cercano di spiegare con chiarezza il loro significato, e questo perché solo «L'ambiguità esprime il mistero», capisci che per stupire il lettore indotto qualcuno non ha paura di «esprimere» anche il ridicolo. È il nuovo “manierismo”: professione dilettante? Meno da dilettanti invece è trovare – in quel giornale dove ogni pagina sbugiarda il titolo (6/1, p. 15) – che «I 12 apostoli smentiscono Bergoglio» con il richiamo a un testo della “Didaché” – pochi decenni posteriore ai Vangeli – che raccomanderebbe, sì, di «accogliere» e ospitare i forestieri, ma solo se vogliono lavorare. “La Verità” lo prende al volo contro il Papa sui migranti. E non basta. Appendice, stesso giornale, con elogio di un governatore illuminista portoghese che per conto proprio cacciò i Gesuiti dal Portogallo e nel 1773 convinse anche papa Clemente XIV a sopprimere l'ordine intero. Nostalgia, un po' canaglia... E peccato che poi un altro Papa li abbia di nuovo accolti, ma soprattutto per certi dilettanti nostalgici che oggi ci sia un gesuita che è Papa. Basta? No! Da dilettanti c'è poi anche l'allegria. “Espresso” in edicola, tre pagine (90-92) su «Quelli che adorano il Dio spaghetto» per prendere in giro certi «integralisti» tra religione e... pasta al dente. Dilettanti anche questi? No! Se ne intendono di integralismo, e usano solo farina... integrale. Pietà!
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