In Cristo ci è mostrata l'icona di un Dio che "prende il posto" degli uomini e vive in prima persona le sofferenze dell'umanità è il grande motore che ha animato numerosi santi. Per san Serapio quell'icona fu la vera ragione di vita, fino alle estreme conseguenze. Era inglese, di origine nobile e aveva partecipato alla terza e alla quinta crociata. Aveva poi vissuto tra l'Austria e la Castiglia, dedicandosi alle opere di carità e mettendosi al servizio delle corti di quei Paesi. Incontrò poi Pietro Nolasco, fondatore dell'Ordine dei Mercedari, che riscattavano i prigionieri cristiani fatti schiavi dai Mori. Serapio, divenuto cavaliere laico dell'Ordine nel 1222, fu scelto come maestro dei novizi, dedicandosi anche alle "redenzioni". E proprio per riscattare alcuni schiavi ad Algeri offrì se stesso in pegno: un sacrificio che gli costò la vita.
Altri santi. Sant'Ipazio di Gangra, vescovo e martire (IV sec.); san Giocondo di Bologna, vescovo (VI sec.).
Letture. Sap 2,23-3,9; Sal 33; Lc 17,7-10. Ambrosiano. Ez 1,13-28b [o1,13-14.22-28b]; Sal 96; Gl 2,1-2; Mt 7,21-29.
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