mercoledì 8 aprile 2020

Parole in libertà, in giorni senza libertà: chiusi per virus, non possiamo fare. Ma possiamo continuare a pensare…

Giorno 28

L’informazione a senso unico (o quasi), rancorosa e in alcuni casi sciacallante in tema di virus, oggi dedica zero righe all’unica notizia che personalmente mi interessa. Probabilmente sbaglio, perché mi dicono invece che dovrei esultare di fronte al fatto che i morti ieri sono stati solo 604, che solo 28.718 persone sono attualmente ricoverate in ospedale, solo 3.792 in terapia intensiva, e che la Protezione Civile annuncia con parole gravi ma giocose che «la flessione c’è, ma non sarà tana liberi tutti ». Stupido io che mentre il governo elargisce miliardi a chiunque mi soffermo sul dettaglio che nessuno ha ancora visto un euro. Che l’Europa ci prende a calci mentre dicono che senza l’Europa saremmo rovinati e che l’unico vero problema su cui accanirsi ora è come la Regione Lombardia ha gestito un’esplosione nucleare mentre a Roma non si sbaglia un colpo. Ma soprattutto, da superficiale quale sono, non mi sono reso conto che è iniziata la “Fase 2”, chiamata così probabilmente perché è identica alla Fase 1 ma durerà il doppio.

A tutti i distratti cronici come me, segnalo invece la trascurabile informazione che oggi, 8 aprile 2020 a Seattle, Stati Uniti, alle ore 9 locali, un giovane signore di 29 anni perfettamente sano, si farà iniettare il vaccino anti Covid-19. E’ il primo al mondo, se a qualcuno importa saperlo. Si chiama Ian Haydon, lavora come specialista in comunicazione alla University of Washington e la settimana scorsa aveva firmato un documento di venti pagine in cui si dichiarava consapevole dei rischi della sperimentazione. Haydon è il primo di 45 volontari che hanno deciso di offrirsi come cavie del vaccino studiato dalla società biotech Moderna Therapeutics e finanziato dalla Fondazione Bill Gates, che si basa sulla manipolazione dell’Rna, il materiale genetico del Covid-19. Una parte di questo, inserita in una nanoparticella liquida, gli sarà iniettata nel sangue con lo scopo di produrre la proteina con cui il virus attacca le nostre cellule. Il primo volontario non lo ha fatto per soldi, visto che riceverà solo mille dollari come rimborso spese: tra un mese si sottoporrà alla seconda iniezione, e il verdetto sull’efficacia del vaccino si conoscerà a fine estate.

Come riporta “La Stampa” di Torino, a un cronista del “Mit Review” – che ha occupato le righe del suo giornale per intervistare lui anziché insultare qualcun altro – Ian Haydon ha spiegato di essere impaziente di dare il proprio contributo contro il Coronavirus, e che i suoi genitori sono fieri di lui. Io invece che non ho il suo coraggio e lo ammiro molto, posso solo essere fiero di essere distratto.

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